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Smart Working con figli

Adattare lo spazio ed il tempo per i lavoratori genitori

di Alessia Casonato

Lavorare nelle Risorse Umane oggigiorno implica anche guidare una forza lavoro che presta attività lavorativa in smart working, sia in modalità ibrida che full remote. Questo significa supportare dipendenti che si destreggiano tra responsabilità professionali ed il compito di essere genitori ed essere parte di una famiglia. Fornire questo supporto non richiede di essere genitore a propria volta, ma significa solo mostrare empatia, essere flessibili e offrire il giusto tipo di aiuto e guida.

Ormai è ben chiaro che lo smart working avvantaggi i dipendenti e i loro datori di lavoro, e lo stesso si applica ai genitori lavoratori. È stato dimostrato che pratiche di lavoro flessibili (nel tempo e nello spazio) sono positivamente associate all’equilibrio tra lavoro e vita privata, in particolare per le donne che cercano di mantenere una carriera dopo la maternità.

Uno dei maggiori vantaggi dello smart working è una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, che è particolarmente importante per la salute mentale e le prestazioni lavorative dei genitori. Il suggerimento è permettere ai genitori, quando possibile e concertandolo con il line manager, di adattare le ore lavorative in modo che si adattino al loro programma giornaliero di gestione del ménage familiare, nella cosiddetta modalità di lavoro asincrona. Il che vuol dire permettere la prestazione lavorativa magari in tarda serata o al mattino presto quando i figli dormono, e poi lavorare durante le ore del giorno quando non è necessario accudirli.

Questo implica anche programmare riunioni negli orari del pisolino o permettere le riunioni in movimento: se la partecipazione alla riunione non prevede una particolare attività, niente vieta di accompagnare i figli a scuola o al parco ed ascoltare la discussione con gli auricolari.

I professionisti delle Risorse Umane dovrebbero a loro volta guidare il proprio leadership team a pensare diversamente e ad adeguare le proprie aspettative ai tempi di risposta necessari al genitore lavoratore.

L’idea di “orario di lavoro” potrebbe essere riconsiderata per accogliere i dipendenti che hanno la responsabilità di gestire minori ancora non autosufficienti. Ad esempio, definire cosa significa veramente “fine giornata lavorativa” può aiutare i genitori ad adempiere ai propri doveri e a pianificare in anticipo le attività. E comunicarlo a tutta la forza lavoro è un’attività fondamentale e tutti devono essere portati on board a comprendere ed accettare la nuova modalità lavorativa.

Le Risorse Umane dovrebbero chiedere alle persone di cosa hanno bisogno e come poterle aiutare. Non aspettate che le deadlines vengano mancate o che si verifichino problemi di comunicazione prima di agire. Quando i dipendenti con bambini a casa sanno chiaramente cosa ci si aspetta da loro, possono organizzare la propria giornata per la consegna del proprio lavoro. Si sentono supportati, lavorano meglio e non sono percepiti come un peso per l’azienda, né da loro stessi né dai colleghi.

Esistono anche alcune attività di facile impiego per supportare al meglio i dipendenti con bambini a casa e reclutare candidati di talento che siano anche genitori:

  1. Orario estivo: una settimana lavorativa più corta durante i mesi delle vacanze scolastiche;
  2. Smart Working straordinario: poter lavorare in estate dalla casa al mare in full remote per uno o due mesi consecutivi, magari unendo anche il periodo di ferie;
  3. Eventi sponsorizzati dall’azienda: family day o altri eventi in cui invitare le famiglie dei propri dipendenti;
  4. Comunicazione trasparente e proattiva: incoraggiare i membri del team a condividere i propri calendari, in modo che tutti siano d’accordo sulla disponibilità di ognuno. Questo aiuta i genitori a comunicare i loro orari flessibili e a bloccare invece gli orari in cui sono impegnati nella gestione genitoriale;
  5. Tecnologia ottimizzata per i dispositivi mobili: poter rispondere alle mail lavorative o ad una chat sul proprio cellulare invece che solo dal computer permette ai dipendenti ulteriore flessibilità.
  6. Crescere figli non è un lavoro, ma è la missione di ogni genitore. Aiutare questi dipendenti ad avere successo sia nella carriera che nella gestione della famiglia aiuterà l’azienda nella fidelizzazione della forza lavoro, nelle prestazioni individuali e nei risultati, e permetterà a tutti di lavorare in un team con colleghi più felici e più sani.

Crescere figli non è un lavoro, ma è la missione di ogni genitore. Aiutare questi dipendenti ad avere successo sia nella carriera che nella gestione della famiglia aiuterà l’azienda nella fidelizzazione della forza lavoro, nelle prestazioni individuali e nei risultati, e permetterà a tutti di lavorare in un team con colleghi più felici e più sani.