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Quando non ci sono più soffitti, il cielo è l’unico limite. Hillary Clinton

Editoriale – settembre 2022

Di Elisabetta Gregni

Ho accolto con molto entusiasmo l’invito delle amiche e colleghe di fondare il Tavolo permanente di Astro4her e di frane parte come prima coordinatrice dell’area legale.

A tutte noi è noto quanto le donne siano pesantemente penalizzate nel mondo delle professioni: nel settore forense, ad esempio, non si soffre di una disparità di genere nell’accesso alla professione – infatti le donne avvocato sono in numero superiore agli uomini – ma sappiamo bene invece come la disparità di genere possa riguardare altri ambiti quali la selezione, la formazione, le condizioni di lavoro, l’organizzazione ma soprattutto, la dolente nota delle opportunità di crescita. A questo proposito un luogo comune da sfatare è quello secondo cui le donne avvocato sono considerate più idonee a gestire contenziosi fra “persone” che non “affari”, o comunque ad occuparsi di questioni contrattuali, infortunistica, familiari, proprietà e locazioni.

Le carriere delle donne sono più brevi, spesso non raggiungono l’età pensionabile, principalmente a causa del loro ruolo e degli impegni familiari: la maternità e la cura dei figli, dei genitori anziani, malati o disabili e di altre persone a carico, rappresentano un lavoro supplementare o talvolta a tempo pieno, gratuito, quasi esclusivamente a carico delle donne.

L’obiettivo di #astro4her, una goccia nel mare, è quello di creare un ambiente in cui alle donne vengano offerti lo stesso sostegno e le stesse opportunità che da sempre sono garantiti agli uomini. Avere più donne ai vari livelli manageriali non solo aiuta le aziende a crescere ma permette anche di modificare la stessa cultura del lavoro, formandone una più inclusiva ed equa.

Per questo mi auguro che il nuovo governo e le imprese compiano una serie di sforzi, tra i quali politiche mirate per sostenere l’ingresso ed il ritorno delle donne nel mondo del lavoro e lo sviluppo dei talenti femminili nelle industrie del futuro, perché 132 anni, necessari a colmare le disuguaglianze di genere, sono davvero troppi